Jakarta (AsiaNews) Il muro dell'intolleranza religiosa che per 3 settimane ha isolato la scuola cattolica di Sang Timur nel villaggio di Tangerang, Cileduk, nella provincia di Banten (35-40 km a ovest di Jakarta) è stato abbattuto. Ieri, le autorità locali hanno ordinato la demolizione dei 2 metri di mattoni eretti, all'inizio di ottobre, da militanti islamici del "Fronte giovanile di Karang Tengah" per impedire che la scuola di Sang Timur (di Gesù Bambino) e la parrocchia interna di Santa Bernadetta continuassero le loro attività. I fondamentalisti accusano la comunità cattolica di proselitismo. La tensione però rimane alta. Le suore di Gesù Bambino, che dirigono l'istituto, hanno detto ad AsiaNews di sentirsi ancora minacciate: "gruppi non identificati ci hanno avvertite che erano pronti a costruire un altro muro". Alcuni abitanti del villaggio, riunito sotto il nome di "Forum di comunicazione islamica di Karang Tengah", insieme al "Fronte giovanile islamico" hanno protestato in modo violento contro l'abbattimento del muro. La polizia ha arrestato 3 persone. Il gruppo paramilitare Banser, affiliato all'NU (Nahdlatul Ulama, la più grande organizzazione musulmana del paese) sorveglia la zona. Banser e NU hanno più volte aiutato la Chiesa cattolica, svolgendo servizi di sicurezza durante le celebrazioni pasquali e di Natale.
Il "crollo del muro" ha preceduto di poche ore l'arrivo nel villaggio dell'ex presidente Abdurrahman Wahid - o Gus Dur noto per il suo impegno, come leader dell'NU, a favore del dialogo interreligioso. Gus Dur, in funzione di mediatore nella crisi, ha incontrato la comunità locale nella moschea di Nurul Imam. L'ex presidente ha denunciato il comportamento delle autorità che non hanno concesso le licenze necessarie a costruire una chiesa stabile al di fuori della scuola e che hanno permesso una simile illegalità. "Avete accusato la scuola di Sang Timur senza rendervi conto che voi stessi stavate violando la Costituzione: avete negato a decine di bambini il diritto all'istruzione e a molti altri la libertà religiosa" ha detto l'ex presidente. "Quando i musulmani rappresentano la maggioranza devono essere anche garanti dei diritti delle minoranze religiose" ha continuato. Gus Dur ha concluso dicendo che se continueranno le violenze è disposto a spiegare ulteriori forze del Bansar e a intraprendere azioni legali.
Le autorità cattoliche hanno preferito non rilasciare commenti sull'accaduto. Voci di AsiaNews presso la Conferenza Episcopale indonesiana hanno detto che "in questi casi il silenzio è d'oro. La situazione è ancora delicata". Le autorità ecclesiastiche non vogliono creare altre tensioni e rischiare di "compromettere l'armonia all'interno della comunità religiosa".
Il neo presidente indonesiano, Susilo Bambang Yudhoyono (SBY), ha ordinato al ministro per gli affari religiosi, Maftuh Basyuni, di dare precise disposizioni alle autorità di Tangerang, colpevoli di aver violato i diritti della scuola e della parrocchia. Alwi Shihab, ministro per il Welfare ha dichiarato che leader di entrambe le parti devono impegnarsi nel mettere fine alla crisi: "cristiani e musulmani sono amici".
Un secondo muro, eretto domenica scorsa per bloccare l'entrata secondaria alla scuola, è ancora in piedi. Funzionari scolastici hanno dichiarato che le lezioni devono riprendere al più presto possibile. (MH)
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