di Mathias Hariyadi
Jakarta (AsiaNews) – Un team di esperti ha avviato le indagine per risalire alle cause del rogo - incidente o attentato - che ha devastato il deposito di carburante di Plumpang, a nord di Jakarta. La task force è composta da poliziotti e rappresentanti del colosso statale dell’energia Pertamina, proprietaria del deposito di carburante in cui, lo scorso 17 gennaio, è divampato un gigantesco incendio le cui fiamme sono state domate solo oggi dai vigili del fuoco.
“Gli investigatori hanno iniziato i rilievi”, conferma Anang Rizkani Noor, vicepresidente della Pertamina Corporate Communication. Secondo le prime stime i danni ammonterebbero a 15 miliardi di rupie indonesiane (poco più di un milione di euro), ma i vertici del gruppo stanno ancora valutando il totale delle perdite. “Siamo in attesa dei risultati dagli inquirenti” aggiunge il manager, secondo il quale nel rogo sono andati perduti tra i 1500 e i 2000 chilolitri di carburante. Egli aggiunge che la temporanea chiusura del deposito di Plumpang non comporta rischi a livello di rifornimenti per la capitale; sono stati attivati altri depositi Portamina a Cikampek, Padalarang e Merak i quali hanno iniziato a erogare il carburante necessario per rispondere ai fabbisogni di Jakarta e dell’area circostante.
Il vicepresidente della compagnia di Stato assicura che “la scorta” di Plumpang si è salvata e vi sono ancora “60mila chilolitri disponibili nei depositi” risparmiati dalle fiamme. Già in passato il complesso è finito nel mirino dei terroristi, i quali hanno minacciato di far esplodere i depositi di carburante in prossimità dell’esecuzione della condanna a morte per gli attentatori di Bali, nel novembre scorso.
I vertici della polizia di Jakarta stazionano senza sosta sul luogo dell’incidente e non escludono al momento nessuna pista, compresa quella del terrorismo: “Questo è un caso sul quale dovremo far luce” commenta il generale Sunso Duaji, capo del team di investigatori della polizia, il quale invita a non trarre conclusioni affrettate: “Non si possono trarre conclusioni – ribadisce – prima di aver preso in esame tutte le tracce riscontrate sulla scena del crimine”. Per prevenire ulteriori incidenti, le forze di sicurezza hanno rafforzato i controlli attorno ai principali impianti di carburante del Paese, tra i quali Cirebon a West Java, Cilcap nello Java centrale e a Bali.
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