di Mathias Hariyadi
Jakarta (AsiaNews) – La marina indonesiana e i pescatori locali cercano ancora, ma con poche speranze, qualche sopravvissuto dopo l’affondamento del ferry KM Teratai Prima al largo delle coste di Parepare nella provincia di South Sulawesi. Familiari disperati continuano ad attendere notizie e gli arrivi delle navi di ricupero.
Fino ad ora vi sono 18 sopravvissuti, salvati da pescatori che erano nelle vicinanze, ma rimangono almeno 250 persone disperse, fra cui vi sono anche 17 membri dell’equipaggio. Il capitano della nave, Basir, è fra quelli che sono stati tratti in salvo. Egli ha detto che circa 150 persone sono riuscite a tuffarsi in acqua prima che il ferry sprofondasse. Molti indonesiani non sanno nuotare e si pensa che essi siano annegati nel mare, colpito da una tempesta.
Il KM Teratai Prima, partito da Parepare, doveva raggiungere Samarinda, la capitale della provincia East Kalimantan, ma è stata colpita da ondate alte fino a 4 metri che prima l’hanno capovolto e poi affondata. Il rapporto ufficiale cita solo la tempesta come causa dell’affondamento. Ma si sospetta che il ferry – come avviene molto spesso in Indonesia – fosse sovraccarico di passeggeri e merci. Il ministro dei trasporti ha però escluso la causa del sovraccarico. Il ferry era tarato per il trasporto di 300 persone.
L’ufficio metereologico nazionale aveva avvertito che nella giornata di sabato 10 e domenica 11 le acque indonesiane avrebbero presentato alte onde, ma il KM Teratai ha ignorato gli avvertimenti.
In Indonesia le navi traghetto sono un tipico mezzo di trasporto per collegare le maggiori isole dell’immenso arcipelago. Incidenti sono frequenti. Nel dicembre 2006, un ferry con oltre 600 persone è affondato durante un viaggio da Borneo a Java. La maggioranza dei viaggiatori non è mai stata trovata.
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