Tuesday, 27 January 2009

Ahmadiya interdita

Indonesia, il Governo boccia la richiesta degli integralisti di bandire gli Ahmadi

Le decisioni sulla sorte della minoranza religiosa musulmana sono lasciate al Consiglio indonesiano degli Ulema, che stabilirà se presentare un ricorso in tribunale.

Jakarta (AsiaNews/Agenzie) – Jakarta non proibirà gli insegnamenti della Congregazione Indonesiana degli Ahmadi (Jai), né scioglierà il gruppo, ma lascerà che sia il Consiglio Indonesiano degli Ulema (Mui) a decidere se portare la questione in tribunale. È quanto ha dichiarato nei giorni scorsi il ministro indonesiano del Welfare, Alwi Shihab, il quale ha ricordato che il Jakarta rispetta il decreto del 1980, nel quale agli Ahmadi viene permesso di portare avanti i loro insegnamenti all'interno del gruppo, vietando loro il proselitismo. "Il governo ha deciso di lasciare che siano i giudici ad avere l'ultima parola", ha dichiarato il ministro, specificando che la decisione è stata presa in una recente riunione dei ministri sulle questioni di politica interna.

Il mese scorso migliaia di estremisti islamici hanno attaccato a West Java un complesso dove si riunivano membri del Jai. Il gruppo di aggressori si chiama "Gruppo indonesiano per la solidarietà musulmana". Essi sostengono di agire sulla base della fatwa emessa nel 1980 dal Mui, secondo la quale gli Ahmadi sono interdetti perché non riconoscono Maometto come l'ultimo profeta. Il Mui ha rispolverato recentemente quella fatwa, durante un incontro a Jakarta nel quale ha chiesto al governo di proibire gli insegnamenti degli Ahmadi e il loro stesso gruppo. Diversi leader musulmani, tra cui quelli della Muhammadiyah e della Nahdlatul Ulama – le due organizzazioni musulmane più grandi del paese – hanno condannato l'attacco; queste hanno detto che le differenze di fede non devono essere risolte con la violenza.

Negli ultimi anni in Indonesia sono cresciuti gli atti di intolleranza contro minoranze religiose. Il gruppo degli Ahmadi è nato nel XIX secolo in Pakistan per opera di Mirza Gulam Ahmad. I suoi seguaci credono che lui sia il profeta che ha raccolto l'eredità di Maometto. In Indonesia, dove sono presenti dagli anni '80 sono circa 200 mila.

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