INDONESIA
Jakarta, ai funerali dei figli terroristi i parenti chiedono perdono
di Mathias Hariyadi
La famiglia di Syaifudin Zuhri e Muhammad Syahrir auspica che non ci siano più attacchi bomba nel Paese. Ieri il Paese ha ricordato il settimo anniversario della strage di Bali, in cui morirono 202 persone. Il corpo speciale anti-terrorismo ha arrestato un sospetto a Padang, mentre lavorava sotto falso nome per le popolazioni terremotate.
Jakarta (AsiaNews) – “Perdono” per gli atti compiuti dai due fratelli terroristi e la “fine degli attentati in Indonesia”. È il messaggio lanciato dalla famiglia di Syaifudin Zuhri e Muhammad Syahrir, i due terroristi uccisi in un raid della polizia il 9 ottobre scorso, durante i funerali che si sono svolti questa mattina. La polizia indonesiana, intanto, ha arrestato un sospetto terrorista che, per sfuggire alla cattura, si era unito ai volontari impegnati a soccorrere la popolazione di Padang, colpita dal terremoto.
Anugerah, fratello maggiore dei due terroristi uccisi, ha auspicato che “non ci saranno più attacchi bomba in Indonesia”, che proprio ieri ha celebrato il settimo anniversario della strage di Bali, il 12 ottobre 2002, in cui morirono 202 persone. “Come familiari di Zuhri e Syahrir – aggiunge Anugerah, un passato in politica fra le file del partito islamico Prosperous Justice Party (Pks) – chiediamo il perdono della società indonesiana e delle vittime, per le cattive azioni compiute dai nostri defunti”.
Le esequie dei due terroristi, uccisi in un raid della polizia contro una cellula di terroristi a Ciputat, 20 km a sud di Jakarta, si sono svolte in mattinata nel cimitero pubblico di Pondok Rangon, a East Jakarta, luogo nel quale sono sotterrati altri estremisti indonesiani. Alla cerimonia (nella foto) hanno partecipato i genitori dei due fratelli, Djaelani Irsyad e Asanih, Sucihani (vedova del terrorista Ibrohim), Nurjanah (moglie di Muhammad Syahrir) insieme a numerosi altri parenti.
Nei giorni scorsi diversi villaggi del West Java hanno opposto un netto rifiuto alla sepoltura dei due fratelli nei loro territori, perché hanno “macchiato la reputazione dei villaggi”, sono entrambi “terroristi” e sono stati dichiarati “ufficialmente nemici della nazione”.
Nel frattempo continua la caccia della polizia indonesiana ai sospetti terroristi, a conferma dell’impegno promesso da Jakarta nella lotta al fondamentalismo islamico. Nella notte la polizia ha confermato l’arresto – eseguito dal corpo speciale anti-terrorismo 88 Detachment – di Sonny Jayadi, studente universitario della Syarief Hidayatullah Islamic State University (UIN), a Ciputat, poco distante dal luogo in cui sono stati uccisi Zuhri e Syahrir.
Jayadi, 24 anni, è stato catturato mentre lavorava, sotto falso nome, come volontario a Padang in aiuto alle vittime del terremoto. Egli è accusato di favoreggiamento per aver aiutato, insieme a un amico di nome Arfan, i due fratelli a trovare un alloggio in un pensionato a Ciputat. In precedenza la polizia ha arrestato Fajar Firdaus, un altro sospetto terrorista da tempo nella lista dei ricercati. Nanan Sukarnan, portavoce del quartier generale della polizia di Jakarta, sottolinea che dalal strage di Bali del 2002 il corpo speciale preposto alla caccia ai terroristi ha fermato 466 sospetti terroristi; altri 14 sono stati uccisi durante i raid, ma l’obiettivo è catturarli vivi per raccogliere maggiori informazioni da utilizzare nella lotta al fondamentalismo islamico.
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