INDONESIA
di Mathias Hariyadi
Il chierico islamico radicale è stato accusato di avere partecipato agli attentati esplosivi del 2002 e 2004. Ferma critica della polizia, che ritiene certe le prove della responsabilità. I suoi legali preannunciano azioni per la piena riabilitazione.
Jakarta (AsiaNews) – Ieri
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German Hoediarto, Presidente della Corte Suprema, ha dichiarato che “la decisione è stata presa dopo l’audizione di almeno 30 testimoni che hanno detto che Ba’syir non è coinvolto in queste stragi”. Attesa a breve la decisione scritta.
Ma Adiwinoto critica la decisione e ritiene che “
Mahendradatta, uno degli avvocati di Ba’asyir, riferisce che questi ha commentato che “è stata la volontà di Dio”. Ora – spiega – si vedrà come ottenerne la piena riabilitazione. Tra l’altro è necessario spiegare l’incontro tra Ba’asyir e Amrozi e Mubarok prima dell’attentato di Bali, per il quale i due sono stati condannati. “La polizia antiterrorismo – osserva Mahendradatta – ha idea che l’incontro fosse preordinato a dare aiuto a Amrozi per l’attentato”, mentre è stato casuale.
Nel 2002 la bomba in un locale notturno di Bali ha ucciso 202 persone, soprattutto turisti stranieri. E’ stato il primo grave attentato terrorista nel Paese, seguito da quelli nel 2003 all’ambasciata australiana, nel 2004 all’hotel J.W. Marriot a Jakarta e nel 2005 un triplo attentato suicida a Bali, sempre in luoghi frequentati da occidentali, specie turisti.
Ba’asyir è una figura eminente nel gruppo islamico radicale Indonesian Mujahiddin Council (MMI), che tra l’altro chiede con forza una vasta introduzione nel Paese della legge islamica (sharia). Ha sempre negato di avere partecipato agli attentati, ma ha ammesso la conoscenza e la frequentazione negli anni ’80 e ’90 di molti militanti del sud est asiatico che hanno frequentato i “campi di addestramento” di al-Qaeda in Afghanistan. Dopo il suo rilascio a giugno ha promosso nell’intero Stato un’accesa campagna antistatunitense e antiebrea e per trasformare la laica Indonesia in uno Stato islamico.
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