Jakarta (AsiaNews) Giornalisti e soccorritori stranieri nella provincia indonesiana dell'Aceh, la più colpita dallo tsunami, saranno espulsi se non rendono noti al governo i loro spostamenti al di fuori della capitale Banda Aceh. Lo ha annunciato oggi il capo delle operazioni di soccorso Budi Atmaji, adducendo motivi di sicurezza.
Le preoccupazioni per la sorte degli stranieri sono legate alla possibilità di attacchi dei ribelli separatisti del GAM (Gerakan Aceh Merdeka, Free Aceh Movement), che dal 1976 combattono nell'Aceh per l'indipendenza della regione. Per lo stesso motivo il gen. Endriartono Sutarto, capo dell'esercito nazionale (TNI), ha disposto che sui mezzi di soccorso viaggi anche un ufficiale militare indonesiano e che i soldati impegnati negli aiuti "continuino a portare armi".
Il comandante del GAM ha però dichiarato che i ribelli non hanno intenzione di attaccare personale straniero. Secondo Sidney Jones, esperta dell'International Crisis Group, l'esercito indonesiano è preoccupato che la situazione sfugga dalle mani: c'è il rischio che "2 anni di operazioni militari contro i ribelli vadano perdute". Data la situazione di caos ed emergenza "i ribelli possono muoversi più liberamente nella provincia".
Su Jakarta sono piovute molte critiche per l'eccessiva presenza di stranieri ad Aceh e Nord Sumatra. Per questo il governo ha fissato il loro ritiro per il 26 marzo prossimio. Il segretario di Gabinetto, Sudi Silalahi, ha dichiarato che dopo il 26 marzo l'intero processo di riabilitazione e ricostruzione nell'Aceh e Nord Sumatra sarà condotto da esperti indonesiani.
Secondo analisti del sudest asiatico, la polemica sulla presenza straniera in quello che è il paese musulmano più popoloso al mondo, rischia di diventare la maschera dietro cui si nascondono schieramenti pro e contro islam. L'iniziale collaborazione interreligiosa durante la prima drammatica fase dei soccorsi rischia di sparire sulla scia degli interessi dei vari gruppi. Negli ultimi giorni fondamentalisti islamici hanno accusato di proselitismo le organizzazioni occidentali e cristiane presenti nella zona.
Alcuni gruppi estremisti, come il Lasker Mujahedeen, gruppo paramilitare che combatte i cristiani in tutto il paese, hanno inviato volontari nell'Aceh per "aiutare i loro seguaci musulmani". I militanti dicono che tollereranno la presenza americana "finché è giustificata da motivi umanitari", ma se "tra di loro ci sono agenti di servizi segreti, Allah distruggerà gli Stati Uniti". L'Aceh è l'unica provincia indonesiana in cui vige la sharia (la legge islamica). (MH)
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