di Mathias Hariyadi
Il Procuratore generale dice che entro il 24 ottobre indicherà luogo e giorno di esecuzione. Continuano le pressioni di estremisti islamici per rinviarla.
Jakarta (AsiaNews) – Saranno rivelati dal procuratore generale Hendarman Supandji entro il 24 ottobre la data e il luogo per l’esecuzione di Amrozi (nella foto: dopo la sentenza di morte), Imam Samudra e Ali Ghufron, autori dell’attentato esplosivo che ha ucciso 202 persone a Bali il 12 ottobre 2002. Lo ha dichiarato oggi il portavoce M. Jasman Sinanjutak, che si è rifiutato di fornire altri particolari e ha anche escluso che l’esecuzione stia subendo ritardi per le crescenti pressioni di estremisti islamici, in specie del Gruppo legale islamico (Tpm).
La condanna dei 3 è divenuta definitiva dal settembre 2007, ma da allora l’esecuzione è stata più volte rinviata. Molti hanno notato come per altri condannati, come i cristiani Fabianus Tibo, Dominggus da Silva e Marinus Riwu, la condanna sia stata eseguita con rapidità, mentre c’erano persino ancora possibilità di ulteriori impugnazioni.
La legge indonesiana prevede che, prima dell’esecuzione, i condannati possano incontrare i parenti stretti e gli avvocati, prima di essere trasferiti in località segrete. E’ anche possibile che siano accolte con una certa larghezza le richieste di vedere un’ultima volta anche amici stretti. Essi continuano anche ad essere sottoposti a controlli medici, perché l’esecuzione può essere rinviata a tempo indeterminato se il condannato è malato nel corpo o nella mente.
Il Tpm ha persino chiesto riforme alla procedura di esecuzione. Ma nei giorni scorsi il capo della Corte Costituzionale, il professore di Diritto all’università Indonesiana Islamica di Yogyakarta Mahfud MD, ha definito tutto questo “indifferente” per l’esecuzione di questa condanna a morte.
Mahfud osserva che “la Corte Costituzionale –conosciuta qui come Mahkamah Konstitusi- ha già discusso la questione”. “Ma i nostri tempi non riguardano i tempi dell’esecuzione, che non c’è ragione debba attendere la nostra decisione”.
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