Indonesia
Colpite anche una scuola e una chiesa cattolica dei gesuiti. Per far giungere gli aiuti occorrono 2-3 giorni di cammino.
Jakarta (AsiaNews) Un potente terremoto d'intensità 6.9 Richter ha scosso la provincia di Nabire nella zona ovest dell'isola di Nuova Guinea (ex provincia di Iran Jaya) al mattino del 7 febbraio. Il bilancio delle vittime finora è di 23 morti. L'ospedale di Nabire, molti edifici e ponti e sono stati danneggiati. Cifre ufficiali parlano di 100 feriti, ma esperti hanno detto ad AsiaNews che vi sono almeno 600 feriti gravi.
Muhamad Son Ani, capo della polizia di Nabire è riuscito a contattare il centro d'informazione del governo a Jakarta: "Vi sono 23 morti, ma il numero sta crescendo. Queste cifre si riferiscono solo alla città, ma vi sono centri abitati all'esterno che non si riesce a contattare perché le linee telefoniche sono tagliate". "I residenti, ha detto, per paura delle scosse di assestamento, che si susseguono, rimangono fuori degli edifici, con tende di fortuna".
Il capo della polizia ha spiegato che 62 feriti sono stati curati e rilasciati; 30 sono in un ospedale militare e 60 sono ricoverati all'ospedale civile, anch'esso danneggiato profondamente.
Il bilancio dei morti è destinato a salire perché anche molti villaggi in zone remote sono stati devastati. Molte aree sono lontane dalla città e si possono raggiungere solo a piedi, in 2-3 giorni di cammino.
Il liceo Adhi Luhur, retto dai gesuiti indonesiani, appena costruito, è fortemente danneggiato; anche la chiesa di "Cristo, nostro Amico", dove lavora il gesuita p. Suharyoso, ha subito molti danni. L'elettricità è interrotta.
Nabire, a circa 500 km da Jayapura, ha circa 26 mila abitanti. La città è a 7 km dall'epicentro del terremoto ed è situata sulla costa nord dell'isola di Papua a 2 mila km a nord-est di Jakarta.
Il sisma ha colpito anche le città vicine di Enarotali e Manokwari. Il dott. B. Rumbiak, capo della stazione di meteorologia di Nabire, ha detto che finora vi sono state 11 scosse di assestamento.
Nell'area vi sono le miniere Grasberg, per l'estrazione di rame e di oro, possedute dalla Rio Tinto e dalla Freeport-McMoRan Inc. Un loro portavoce a Jakarta ha detto che il terremoto è stato percepito ma non ha causato alcun danno. Le miniere si trovano a 175 km dall'epicentro.
Abitanti dei villaggi vicini alla Baia di Cendrawasih affermano di aver assistito a un tsunami, un'onda anomala, ma non vi sono altre conferme.
Secondo l'Agenzia di Geofisica di Nabire, la scossa maggiore, di 6.9 grandi Richter è durata 30 secondi e seguita immediatamente da altre 9 scosse. Il suo epicentro era a 7 km a est di Nabire e a 75 km di profondità.
L'Indonesia, l'arcipelago più numeroso del mondo, è spesso vittima di terremoti, essendo situata sull'oceano Pacifico nel cosiddetto "Anello di Fuoco", un insieme di archi vulcanici e fosse oceaniche che circondano il bacino del Pacifico. (MH)
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