Friday, 13 November 2009

West Java, il tribunale deciderà per la costruzione della chiesa di Santa Maria

13/11/2009 11:13
INDONESIA

di Mathias Hariyadi
Un team di avvocati ha depositato il ricorso contro la revoca del permesso di edificazione del luogo di culto cattolico. Palese violazione dei diritti umani. Tra gli avvocati che curano gli interessi della diocesi una donna musulmana.

Jakarta (AsiaNews) – I cattolici del West Java ricorrono in tribunale contro la revoca del permesso di costruzione della chiesa cattolica di Santa Maria, nel distretto di Purwakarta. Lo conferma ad AsiaNews il legale Liona M. Supriatna, secondo cui “il documento è già stato inviato al tribunale amministrativo locale (Ptun)”. “Ora aspettiamo – aggiunge – la data della convocazione, per discutere della questione davanti ai giudici”.

La chiesa di Santa Maria è al centro di una disputa fra i fedeli, le autorità e la comunità musulmana locale. Il 19 ottobre scorso l’amministrazione ha revocato il permesso di edificazione, rilasciato l’8 aprile 2009 con un provvedimento adottato all’unanimità dall’Interfaith Dialogue Forum Agency (Fkub) di Purwakarta. Il ritiro del nulla osta è frutto della protesta scatenata dai membri del Fronte per la difesa dell’islam (Fpi), che hanno denunciato presunte “irregolarità” nell'iter dei permessi.

L’iter per la costruzione di una chiesa in Indonesia – cattolica o protestante – è assai complicato e possono trascorrere da due a sette anni prima di ottenere tutte le autorizzazioni richieste dalla legge. Il procedimento è regolato dall’Izin Mendirikan Bangunan (Imb), una sorta di delibera scritta che permette l’apertura di un cantiere ed è rilasciato dalle autorità locali. La vicenda si complica se si tratta di un luogo di culto cristiano: serve infatti il nulla osta di almeno 60 residenti nell’area in cui viene costruito l’edificio e del gruppo per il dialogo interreligioso. E pur disponendo delle autorizzazioni, possono subentrare “non meglio precisate motivazioni” che spingono i funzionari a bloccare i progetti. Spesso dietro pressioni della comunità musulmana o di movimenti radicali islamici, in nome di un fanatismo religioso.

Liona M. Supriatna, avvocato che cura gli interessi della diocesi, parla di “accuse totalmente infondate”. La diocesi ha completato l’iter richiesto per il rilascio dei documenti seguendo le procedure di legge, ottenendo anche “il sostegno dei residenti della zona”. Secondo l’Interfaith Dialogue Forum Agency (Fkub), la chiesa di Santa Maria avrebbe ottenuto solo 45 pareri positivi invece degli oltre 60 richiesti per legge.

Il legale rispolvera la Costituzione indonesiana che sancisce, fra i diritti umani di base, la “libertà di culto e di pratica di fede”. “Ogni ostacolo – commenta – che viene frapposto per legge, dovrebbe essere considerato una grave violazione dei diritti umani”. Il team chiamato a perorare in tribunale le ragioni dei cattolici comprende anche Sentosa Sembiring, Nyana Wangsa, A. Joni Minulyo, R.B. Budi Prastowo, Andreas D. Sukmana, Salomo Ginting, e Hj. Efran Hemy, l’unica donna avvocato, di religione musulmana, del gruppo.

In attesa che il caso venga discusso in tribunale, i politici locali spiegano di trovarsi “nel mezzo di un dilemma” per una questione assai delicata. “Se la chiesa viene costruita con la nostra approvazione e il sostegno ufficiale – afferma Muhammad Rifai, funzionario del distretto di Purwakarta – subiamo le pressioni dei membri dell’Fpi. Quando è giunta la revoca dell’Imb, la Chiesa ha annunciato che farà ricorso e siamo pronti ad affrontare la sfida”.

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